Il capoluogo e il territorio - La Memoria Storica di Brisighella

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Il capoluogo e il territorio

La regina della Valle del Lamone
La storia di Brisighella inizia nella seconda metà del 1200. È probabile che qualche piccolo insediamento esistesse anche prima, forse addirittura un vicus romano, dal momento che lungo la vallata passava una strada romana, la via Faventina, che collegava la via Emilia e Faenza con la Toscana. Inoltre nel 1866 venne alla luce un sepolcreto in prossimità dell’odierno Parco delle Rimembranze, con numerose tombe, monete e manufatti romani.
In origine l’abitato non era unico: nel sec. XIV esistevano due borghi con nomi diversi: Brisighella e Gesso, ai piedi di due colli muniti di fortilizi (la Rocca e la Torre dell’Orologio odierni), separati da un corso d’acqua, il rio della Valle. Gesso era anche difeso da una cinta muraria. A testimoniarlo è la “Descriptio Romandiole”, una sorta di censimento voluta nel 1371 dal cardinale Anglic Grimoard de Grisac che censisce il “Castrum Brasighelle” e il “Castrum Gissi” con una consistenza demografica complessiva di 37 famiglie (circa 200 abitanti). Col tempo le due borgate si ampliarono fino a unirsi e a formare un unico agglomerato. Prevalse la denominazione attuale, Brisighella, che sembra toponimo di origine celtica, da Brix, luogo elevato, ma anche “Villa del Gesso” continuò ad essere usata per molto tempo negli atti notarili. Nel 1400 il paese si ingrandì ulteriormente, quando divenne capoluogo della Contea di Val d’Amone: il rio fu tombato e nell’area così ottenuta si ricavò una piazza, che fino ad allora mancava per la ristrettezza degli spazi. Vennero inoltre costruiti il palazzo della Comunità, una chiesa parrocchiale dedicata a S. Michele e una più ampia cerchia muraria, con tre porte di accesso: in tutta la valle del Lamone Brisighella era l’unica cittadina murata. Politicamente ha sempre fatto parte dello Stato della Chiesa ma fin dall’inizio del sec. XIV fu governata dai Manfredi, signori di Faenza, in qualità di Vicari del papa. Il loro dominio continuò quasi ininterrottamente per duecento anni. Nel 1499 Brisighella fu conquistata da Cesare Borgia e alla sua caduta subentrarono i Veneziani, che tennero il territorio fino al 1509, quando dovettero arrendersi alle truppe di papa Giulio II. Da allora Brisighella fece parte dello Stato Pontificio e vi rimase, salvo la parentesi della dominazione napoleonica, fino al 1859, quando entrò nel Regno d’Italia.


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