La rocca
La rocca
È uno dei fortilizi meglio conservati di tutta la Romagna.
Presenta due torri cilindriche, di cui quella più alta è il mastio, e una
cortina di forma trapezoidale che racchiude una corte interna. Risale alla fine
del 1200 o inizio del 1300, edificata dai Manfredi, quando divennero signori di
Faenza e della vallata. Da loro fu ammodernata nella seconda metà del
Quattrocento, per adeguarla alle nuove armi da fuoco. Assunse allora quelle
forme architettoniche che vediamo ancor oggi e che si potrebbero definire di transizione
tra il Medioevo e il Rinascimento. Il mastio conserva un accentuato
verticalismo e un apparato per la difesa piombante dall’alto costituita da
merli, beccatelli, caditoie e scarpa tipici dell’Età di Mezzo, mentre la forma
cilindrica e le feritoie per l’artiglieria sono elementi dell’architettura
cinquecentesca. Di particolare interesse e concepito per le armi da fuoco è il
fronte bastionato occidentale, formato da una galleria a volta che si snoda all’interno
della cortina, in parte scavata nel gesso, di servizio a sei postazioni di artiglieria
leggera per il tiro frontale ad altezza d’uomo. La galleria prosegue ad angolo
retto con una caponiera e due postazioni per il tiro fiancheggiante radente la
parete della cortina.
Nel corso dei secoli questa rocca fu tenuta dai Manfredi fino
al 1499 poi passò a Cesare Borgia e nel 1503 alla Repubblica Veneta fino al
1509, quando tornò sotto il diretto controllo dello Stato Pontificio.