Zattaglia
Zattaglia
La storia di Zattaglia è legata ad un colle e ad una montagna che la sovrastano su fronti opposti. Il primo è Monte Spada, dove si erano stabiliti verso il 1170 i componenti di una famiglia ghibellina, gli Spada, fuoriusciti di Gubbio. La seconda è la cima più alta della Vena del Gesso, Monte Mauro. Nel fondovalle, percorso dal torrente Sintria, fra questi due monti già nei tempi più antichi esisteva un luogo abitato, come testimoniano reperti preistorici ritrovati nel 1953 in una cava di sabbia presso la chiesa di Zattaglia.
Nel 1502 in questa località fu costruito, in memoria del beato Guido Spada, un convento dei frati Francescani che fu soppresso da Innocenzo X nel 1652; la chiesa annessa fu trasformata in oratorio.
Il legame con Monte Mauro, al di là della vicinanza, fu sancito nella prima metà del 1500 dal matrimonio fra Giacomo Spada e Isotta de’ Vespignani, la cui famiglia era feudataria di Monte Mauro. Ma un forte legame esisteva senz’altro fin dall’età romana, quando – lo hanno sancito le recenti scoperte archeologiche nelle grotte e cave sui fianchi della montagna – nella zona ferveva l’estrazione e la lavorazione della “lapis specularis” – il “vetro di pietra” – gestita probabilmente da supervisori residenti in una villa romana i cui resti sono venuti alla luce nei pressi del rifugio Carnè.
Nel 1930 Zattaglia fu teatro di grandi manovre militari alle quale intervenne anche il re Vittorio Emanuele III. Nelle fasi finali della seconda guerra mondiale, il territorio di Zattaglia fu testimone di aspri combattimenti nei quali rifulse il valore dei soldati del gruppo di combattimento Friuli che, al comando del generale Arturo Scattini, nell’aprile del 1945 travolsero la resistenza tedesca sul Senio. A Zattaglia nell’immediato dopoguerra è stato allestito un sacrario in onore dei 242 caduti della Friuli.