San Cassiano
San Cassiano
La prima menzione di “San Casciano” risale all’anno 1052 e nel 1073 venne citata anche la sua chiesa, situata non nel luogo attuale, ma un po’ più a nord. Una successiva nota sulla chiesa di San Cassiano è del 1291 e precisa la sua appartenenza alla pieve di San Giovanni in Ottavo (Pieve del Tho). Un anno più tardi c’è prova scritta dell’esistenza del castello di San Cassiano, appartenente a Caterina d’Ugolino dei Fantolini di Zerfugnano, moglie del conte Alessandro di Romena della potente famiglia dei conti Guidi. Il castello, il cui stendardo recava un bue rampante in campo bianco e azzurro, dominava in posizione strategica sul “Passo delle Pendici”, il punto più stretto della valle del Lamone. Fu poi conquistato da Maghinardo Pagani che lo distrusse e riedificato dai Manfredi di Faenza, che lo tennero per concessione papale fino al 1504, quando venne in potestà della repubblica veneta che due anni dopo ne decretò lo smantellamento.
Nel periodo in cui il castello rivestì la sua importanza militare, il villaggio ai sui piedi conobbe uno sviluppo che portò anche alla costruzione di un “ospitale” per infermi, poveri e pellegrini. La chiesa parrocchiale di San Cassiano fu ricostruita tra il 1776 e il 1780; in seguito alla promulgazione della costituzione Napoleonica del 1802, il paese divenne Comune di terza classe con una giurisdizione su circa 39 chilometri quadrati e mantenne questo stato fino al 1816.
Il personaggio più importante legato alla storia di San Cassiano è Lorenzo Bandini, campione di automobilismo, morto alla guida della Ferrari F1 ufficiale durante il GP di Montecarlo del 1967. Nato a Barce, in Libia, nel 1935, visse a San Cassiano, paese originario del padre, dal 1941 al 1944, quando il genitore fu ucciso per rappresaglia politica.